Medico curante più vicino, alt a liste d’attesa e indagini genetiche accessibili. Ecco i tre candidati a vincere il 9 ottobre il premio eHealth4all

Sono rimasti in tre, tutti italiani: Sm@rtscreening, soluzione dalla Puglia per abbattere le liste d’attesa per gli screening oncologici; MMG2, sistema di messaggistica, nato nelle Marche, capace di azzerare i tempi d’accesso al medico di famiglia; eGenome Access, piattaforma pensata in Lombardia per mirare le terapie in base alle mutazioni all’origine di una malattia rara o di un tumore. Si tratta dei progetti candidati ad aggiudicarsi la quinta edizione del Premio eHealth 4all. Il vincitore sarà proclamato il prossimo lunedì 9 ottobre a Milano alla sede di Assintel, Corso Venezia 47, in un evento (ore 15-17, Sala Turismo).

La premiazione, che è prevista al culmine della Milano Digital Week e coincide con l’apertura del Digital Health Summit, forum sull’innovazione in programma a Palazzo Stelline dal 9 al 13 di questo mese, sarà occasione per un punto su frontiere, certezze e limiti dell’informatizzazione in sanità. Ospiterà gli interventi di Paolo Locatelli,docente dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, Eugenio Santoro del Dipartimento Ricerca Epidemiologica dell’Istituto Mario Negri di Milano, e Giuseppe Mastronardi docente di sicurezza informatica al Politecnico di Bari.

Lo staff di Assintel, ClubTi Milano e CDTI Roma, che organizza il pomeriggio, presenterà alcuni brillanti esempi di progetti passati gli anni scorsi al vaglio della giuria e di realtà in questo campo: la sedia a rotelle intelligente “Avanchair”, Assessment Manager per la specialistica, LETI Smart per gli ipovedenti. 

 «eHealth4all nasce per valorizzare i progetti italiani, pubblici o privati, di prevenzione digitale», spiega l’ideatrice del concorso, Ornella Fouillouze, vice presidente Club Ti Milano. «Siano essi app, piattaforme informatiche, portali amministrativi, dispositivi indossabili o robot, gli elaborati devono proporre soluzioni per prevenire malattie o evitarne il peggioramento, o favorire gli screening. Anche i progetti per il personale sanitario devono saper migliorare l’accesso ai servizi ed i tempi d’attesa. Inoltre si deve trattare di soluzioni capaci di coinvolgere ampie popolazioni e replicabili in vari contesti. Infine, devono dimostrare di saper entrare nell’uso quotidiano. Perciò sono monitorati per un anno ad opera di un comitato scientifico di opinion leader provenienti dai “mondi” vicini ai sistemi sanitari. Quest’anno la selezione è stata durissima: non tutti i concorrenti sono arrivati nei tempi con i requisiti chiesti».