Telemedicina e e-Health a Roma la fotografia del sistema Italia

Dalla Pubblica amministrazione a portata di clic alla telemedicina per i pazienti cronici: nell’informatica per la Sanità in Italia c’è stato un importante colpo di reni negli ultimi anni. Dalla riabilitazione alla prevenzione le start up italiane hanno preso il volo e possono annunciare un’offerta sempre più completa di prodotti e al passo con le tecnologie. A testimoniarlo, l’incontro in programma a Roma in Campidoglio (sala della Piccola Protomoteca) di giovedì 10 maggio, ore 14.30-18, dal titolo “Tecnologie per la salute di oggi e di domani” dove verrà presentato il premio eHealth4all, che premia le migliori soluzioni per la prevenzione. Organizzato da Club Ti Milano, dal Club Dirigenti Tecnologie dell’Informazione CDTI, Associazione per l’Informatica ed il calcolo automatico AICA, il Premio è giunto alla terza edizione e sposta la ricerca su soluzioni tecnologiche avanzate e user friendly. Ma il convegno di giovedì sarà anche occasione per affrontare temi di grande attualità per la sanità elettronica, come il nuovo regolamento dell’Unione Europea per la gestione dei dati personali, in vigore dal 25 maggio, e proporre esempi di progetti “made in Italy” di Telemedicina. Sottolinea Luciano De Biase docente di Cardiologia all’Università la Sapienza di Roma e organizzatore dell’incontro per CDTI, «negli ultimi anni il numero di sessioni di congressi medici in cui si è parlato di Telemedicina è aumentato in modo impressionante. Mi sembra che oggi anche nelle Amministrazioni dello Stato e delle Regioni vi sia un maggiore interesse per introdurre la Telemedicina fra le prestazioni utili per contribuire a trasformare la tutela della salute nel nostro Paese da un assetto centrato sugli ospedali a una struttura fondata su una continuità assistenziale fra ospedali e territorio, anche per il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza. Giovedì 10 in Campidoglio intendiamo fare il punto sulle normative attuali, anche alla luce delle nuove norme europee sulle Privacy, oltre che presentare esperienze di Telemedicina in Italia e proporre i finalisti del Premio nazionale eHealth4all che ha visto la partecipazione di aziende italiane, piccole e grandi, pubbliche e private e che dimostra la nostra vivacità in questo campo».

Professor De Biase, a Suo avviso quale sarà l’impatto del Regolamento Europeo sulla privacy nella sanità italiana?

«Il regolamento sugli adempimenti sanitari sembra apportare modifiche non del tutto inattese nel panorama italiano, dove, ricordiamo, sostituisce una normativa incisiva e consolidata. In Italia in tema di riservatezza abbiamo legiferato nel dettaglio, e anche se il paese è grande ed eterogeneo e qualche realtà sanitaria può aver applicato la normativa in modo insufficiente o con irregolarità, ci sono i presupposti e le conoscenze per un adeguamento, credo rapido, ai nuovi dettami. Paradossalmente il regolamento, che ha forza di legge, potrebbe essere molto più “impattante” in paesi europei che tuttora non hanno una normativa strutturata in tema di riservatezza, e ce ne sono!»

Quale slancio possono dare i concorsi come eHealth4all alla telemedicina in Italia e alla semplificazione amministrativa?

«Il Premio eHealth4all è un’esperienza molto interessante perché ha mostrato come  le aziende italiane abbiano una capacità di innovazione in cui sono presenti tecnologia, creatività e sensibilità per temi rilevanti per la salute dei cittadini. A questa terza edizione hanno partecipato aziende provenienti da tutte le aree dell’Italia, di varie dimensioni, pubbliche e private. Sono convinto che le aziende italiane non sfigurino nel campo delle soluzioni per la Telemedicina, anche a livello internazionale. Dobbiamo forse fare di più nel campo delle soluzioni tecnologiche relative a sensori innovativi ed essere più forti nelle soluzioni di sistema. Ma la strada è tracciata e, mi pare, è in discesa».